Ottimizzare i contenuti B2B e renderli più condivisibili
Grazie ad una serie di consigli offerti da Janet Aronica, responsabile capo del marketing di Shareaholic, è stato possibile stilare una sorta di decalogo del corretto utilizzo dei social media nel campo della creazione e della condivisione di contenuti B2B.
Si sa infatti che produrre materiale informativo e riuscire a diffonderlo efficientemente con i propri fan e lettori è molto più complesso per il B2B rispetto ai post e alle notizie relative a prodotti e servizi B2C offerti dall’azienda. Per questa ragione è molto importante sapere sfruttare al meglio anche i social network, ciascuno con le proprie peculiarità, per affrontare, nel modo migliore possibile, la sfida che questi contenuti 2.0 rappresentano. Sebbene, infatti, molto spesso accada che i post scritti nel blog aziendale vengano semplicemente condivisi in automatico all’interno delle diverse piattaforme sociali (più che altro per questione di comodità) se si desidera raggiungere un ROI più elevato, occorre forse dedicare una maggiore attenzione a ogni singolo social network e alle rispettive prerogative caratterizzanti.
Quando si condividono dei post su Facebook, il social network in blu prende spunto da vari elementi del proprio post per migliorare l’aspetto della condivisione, come titolo, foto e meta description. E’ quindi importante curare ogni singolo aspetto dell’articolo se, anche visivamente, si desidera ottenere un risultato soddisfacente (se si ha un blog WordPress è ancora più semplice ottimizzare queste informazioni grazie al pacchetto All-in-One SEO Pack). Inoltre, all’interno del social network di Mark Zuckerberg, ciò che ottiene più attenzioni e considerazioni sono le immagini (come poi anche negli altri social di questo genere), pertanto si può pensare anche di corredare il post con immagini e grafiche pensate ad hoc per ogni articolo, che immediatamente catturano lo sguardo del lettore e sono capaci di sintetizzare il contenuto del post in pochi elementi. Le immagini godono infatti di un migliore engagement e possono quindi ottenere un numero più elevato di edgerank e di “mi piace” da parte dei lettori.
Si ottiene la lettura, o meno, del post a colpo d’occhio, dal momento che in pochissimi caratteri possiamo potenzialmente attirare l’attenzione dei followers. E’ quindi importante fare un’accurata scelta di parole quando si decide di corredare la condivisione del post con un piccolo, ma assolutamente determinante, claim. Altrettanto importante è personalizzare i tweet attraverso un corretto uso degli hashtag (Hashtag.org può aiutarvi a scoprire i lettori migliori per voi) che danno una maggiore visibilità ai post su scala (potenzialmente) mondiale e attraverso l’utilizzo dei pulsanti dedicati al proprio canale aziendale (es. via vostrazienda @) piuttosto che al nome del plug -in che si sfrutta per condividere i post col proprio pubblico. Infine si può incrementare la lettura dei contenuti anche tramite la pianificazione degli orari di pubblicazione dei tweet in base alle diverse esigenze del pubblico che costituisce il nostro auditorium.
Se si creano contenuti definiti “pinnabili” come immagini, infografiche, grafici sarà ancor più facile che vengano condivisi anche tramite questa piattaforma, che nel 2012 ha conosciuto un successo straordinario. Importante però ricordare di includere sempre il logo dell’azienda, in modo tale da essere facilmente riconoscibili.
Non tutti lo sanno, ma all’interno dell’universo di LinkedIn esistono dei gruppi tematici a cui è possibile collegarsi in modo da restare sempre in contatto con tutte le novità del gruppo ma soprattutto con un insieme di persone che condividono i nostri stessi interessi. E’ quindi fondamentale sfruttare questi canali per rivolgersi a tutti coloro che riteniamo essere il giusto pubblico per i nostri contenuti e condividerli con loro oppure, in alternativa, crearne uno ex novo. Inoltre, indispensabile è anche legare i nostri articoli con la pagina aziendale che ci identifica immediatamente e che può costituire un valore aggiunto alla credibilità dei post che pubblichiamo.
Google +
Come per Twitter, importantissimi possono risultare tanto gli hashtag quanto i tag di contatti potenzialmente coinvolti dai contenuti da noi pubblicati. Usare questi strumenti è indispensabile se si vuole dimostrare di saper sfruttare correttamente anche questo social media.
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Mi trovo completamente d’accordo. Niente piu’ della condivisione automatica e’ da considerarsi anti-sociale e anti-marketing… e pensare che quando ho cominciato a parlare di Social, pensavo fosse la soluzione alla staticita’ degli elementi.
Niente di piu’ sbagliato.
Ottime valutazioni. Buon lavoro!.
Grazie mille. A presto