Il browser che amavamo odiare.
Tutti abbiamo odiato Internet Explorer, ci abbiamo litigato, l’abbiamo utilizzato per scaricare altri browser e poi abbandonato, e abbiamo fatto la stessa cosa sui computer di amici e parenti inesperti, sentendoci dei benefattori.
La nuova campagna per IE10, The browser you loved to hate, ironizza proprio sul rapporto conflittuale di milioni di navigatori con questo browser da incubo, per convincerli che qualcosa è cambiato.
In realtà, prima ancora di pubblicizzare le nuove caratteristiche, punta su una connessione emozionale: la Microsoft dimostra di conoscerci, è cresciuta con noi durante gli anni ‘90, come noi odia i troll che infestano la rete generando discussioni dal buio delle loro camerette
e soprattutto comprende i sentimenti associati con il terribile IE.
Riportare milioni di utenti al detestabile browser è un’impresa piuttosto ardua, vista la costanza e l’impegno con cui l’abbiamo odiato nel corso degli anni. Basti pensare al sito internet di una finta società di ricerca, minuziosamente progettato da ignoti al solo scopo di pubblicare un altrettanto finto studio che affermasse che il QI degli utilizzatori di IE è più basso rispetto a chi ne utilizza altri.
La cosa singolare è che i creativi dietro questa campagna non fanno parte di un’agenzia pubblicitaria convenzionale, bensì della neonata divisione marketing del geniale The Onion, forse il più celebre giornale satirico americano, fonte inesauribile di divertentissime notizie inventate (al limite dell’assurdo) su politica, società, scienza.
Non sorprende che con questo team alle spalle l’operazione simpatia sia riuscita.
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